Il Cof Lanzo Hospital di Lanzo d’Intelvi in collaborazione con il Comune di Porlezza, la Croce azzurra e la onlus Pre.Di.Care aderisce alla 18a Giornata nazionale del Respiro per la conoscenza e la prevenzione delle malattie polmonari. All’iniziativa che si tiene sabato 26 maggio a Porlezza(Como) sul lungolago Matteotti, dalle 10.00 alle 16.00, interviene il dr. Mario Bocchia, medico specialista responsabile della sezione di Pneumologia del Cof Lanzo Hospital (Clinica ortopedica e fisiatrica a Lanzo d’Intelvi accreditata con il Servizio sanitario nazionale) con un’equipe di infermieri e fisioterapisti. Le persone interessate potranno ricevere informazioni sulle malattie respiratorie ed eseguire gratuitamente la spirometria (test di funzionalità respiratoria). La manifestazione si svolgerà anche in caso di pioggia.
Prevenzione e conoscenza delle malattie respiratorie
La Giornata del Respiro intende sensibilizzare la popolazione sulle malattie polmonari croniche e i fattori di rischio correlati, quali il fumo di tabacco e l’inquinamento ambientale. Le patologie dell’apparato respiratorio rappresentano una delle più frequenti cause di malattia, invalidità e morte, in Italia ed in Europa, che secondo le previsioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sono destinate ad aumentare nei prossimi vent’anni. Tra queste la broncopatia cronica ostruttiva(BPCO) rappresenta uno dei maggiori problemi sanitari , si prevede che entro il 2020 diventi la terza causa di morte e la quinta causa di disabilità nel mondo.
Alcuni dati significativi
FUMO DI SIGARETTE
• 11 MILIONI FUMATORI ATTIVI IN ITALIA
• 9 MILIONI EX FUMATORI IN ITALIA
• 1 MILIARDO DI FUMATORI NEL MONDO
• IL 70-80 % DELLA BRONCHITE CRONICA E’ FUMO CORRELATA
• IL 25 % DEI FUMATORI NON SVILUPPA LA BRONCHITE CRONICA
• IN EUROPA IL 5% DELLA POPOLAZIONE SOFFRE DI BPCO
• COSTO ANNUALE : 6 MILIARDI DI EURO IN ITALIA
• SOPRAVVIVENZA DEI FUMATORI < 6 ANNI RISPETTO AI NON FUMATORI
Che cosa è la riabilitazione respiratoria
La riabilitazione respiratoria in un “intervento multidisciplinare, basato sulle evidenze e indirizzato al paziente affetto da malattia respiratoria cronica sintomatico e con limitazioni funzionali”.
La riabilitazione respiratoria promuove la conoscenza della malattia, favorisce la capacità di affrontare le attività della vita quotidiana, tende a ridurre i sintomi e la disabilità dovuta alla patologia.
A quali pazienti si rivolge la riabilitazione respiratoria
A persone con differenti malattie dell’apparato respiratorio quali la bronchite cronica ostruttiva, l’asma cronico, le bronchiectasie, le deformità del torace, le malattie neuro-muscolari e non solo. Gli studi documentano l’efficacia del trattamento riabilitativo in chi soffre di una malattia molto diffusa chiamata broncopatia cronica ostruttiva che è in aumento in tutto il mondo ed è causata dall’esposizione ambientale e dall’abitudine al fumo. Questo disturbo è caratterizzato da una condizione di persistente infiammazione delle vie respiratorie che comporta una progressiva difficoltà nell’espellere l’aria dai polmoni che, per cosi dire, rimane intrappolata nelle parti più periferiche. L’incompleto svuotamento dei polmoni determina la comparsa della mancanza di fiato(dispnea) che costituisce il sintomo maggiormente invalidante favorendo la progressiva riduzione dell’attività motoria ed innescando un circolo vizioso con conseguente grave limitazione nella conduzione della vita quotidiana.
Come si svolge un programma di riabilitazione respiratoria
Il programma presuppone una attenta valutazione delle condizioni generali del paziente del suo stato psichico, della funzionalità respiratoria, di quella muscolo – scheletrica e richiede la considerazione di eventuali malattie associate (obesità, magrezza, diabete, cardiopatia, ecc. ) e del grado di disabilità che le disfunzioni comportano nell’ambito familiare e sociale. Questa valutazione, che vede impegnati pneumologi, fisiatri, nutrizionisti, psicologi, terapisti della riabilitazione e occupazionali, infermieri e assistenti sociali, permette di formulare il piano riabilitativo individuale con l’attivazione dei vari interventi come quello psicologico, nutrizionale, farmacologico e fisiochinesiterapico che risulta graduato con la gravità della malattia e le caratteristiche di ciascun paziente. A titolo di esempio si valuterà l’indicazione all’uso del supplemento di ossigeno o quello di una protesi ventilatoria; nel paziente stabilizzato si prevedono esercizi di allenamento muscolare per gli arti superiori e inferiori oltre che più specifici esercizi respiratori vedendo impegnati i pazienti ricoverati in attività singole o di gruppo della durata di 15 – 20 minuti più volte nell’arco della giornata per almeno tre settimane.
Capacità respiratoria e qualità della vita del paziente
La riabilitazione respiratoria è risultata in grado di modificare non tanto la capacità respiratoria quanto di migliorare la qualità di vita del paziente ed in particolare di aumentare la tolleranza allo sforzo e la capacità di “gestire” la malattia stessa; l’attività educazionale, favorendo un cambiamento dello stile di vita, l’addestramento all’impiego dei farmaci per via inalatoria o all’uso dell’ossigeno nelle diverse condizioni possono permettere di ridurre le riacutizzazioni nella BPCO e con esse il declino della funzione respiratoria. Lo studio dell’attività respiratoria durante il sonno può consentire di evidenziare disturbi che aggravano le condizioni dei pazienti con bronchite cronica quali la sindrome delle apnee notturne; l’eventuale correzione di questo disturbo migliora sensibilmente l’ossigenazione dell’organismo durante il sonno e , ristabilendo un sonno adeguato, lo stato di vigilanza durante il giorno
I risultati raggiunti dalle cure riabilitative sulla tolleranza allo sforzo declinano generalmente nell’arco di un anno dopo il periodo di ricovero per cui possono essere previsti ulteriori interventi in relazione all’andamento della malattia.
Importanza della riabilitazione respiratoria nella prevenzione
La riabilitazione respiratoria accompagna le persone con BPCO nelle varie fasi della malattia in un percorso che vede impegnate figure professionali e strutture diverse con interventi differenziati nella fase acuta e di diagnosi (Rianimazioni, Unità Operative Pneumologiche, Medicina Interna), in quella subacuta (per esempio con svezzamento da protesi ventilatorie, cannule tracheali ecc.) e di stabilizzazione. La riabilitazione respiratoria si colloca pertanto come un nodo della rete di interventi che vanno dalla fase acuta, a quella di stabilizzazione sino al riaffidamento al medico di medicina generale. L’attività della medicina riabilitativa è in continua evoluzione: la Regione Lombardia ha affidato ad alcuni centri di riabilitazione un servizio di telemedicina rivolta ai pazienti più complessi e a persone residenti in aree di difficile accesso alle strutture sanitarie. I dati relativi alle condizioni del paziente e al grado di ossigenazione del sangue, trasmessi per via telematica dal domicilio del malato, consentono di intervenire rapidamente nel modo più appropriato.