“Quando la scienza incontra il diritto” è il titolo della rassegna cinematografica organizzata dal Dipartimento di Diritto, Economia e Culture dell’Università degli Studi dell’Insubria di Como che proporrà otto film che, un mercoledì al mese, verranno proiettati nell’Aula Magna del Chiostro di S. Abbondio alle 20.30.
La rassegna che si svolgerà dal 28 ottobre 2015 all’11 maggio 2016 è aperta al pubblico e ogni film sarà introdotto da un docente dell’Università.
La retrospettiva vuole esplorare, attraverso il cinema e in modo interdisciplinare, una serie di temi importanti da un punto di vista storico e di grande attualità: il processo contro Galileo Galilei, uno dei processi più grandi della storia; il legame tra l’inquinamento diffuso e i danni alla salute; i cambiamenti climatici; il ruolo del diritto nel preservare i global commons (le risorse naturali liberamente disponibili); la tobacco litigation, ossia quei casi in cui i ricorrenti lamentano di essere vittime del fumo agendo contro i grandi produttori di tabacco; la complicità dei medici nazisti nei maltrattamenti e nelle torture all’interno dei lager; la questione della proprietà sulle terre in quei luoghi in cui le popolazioni autoctone sono state spossessate a favore di più moderni bisogni della società attuale.
L’iniziativa, a cura di Barbara Pozzo, docente di Diritto Privato Comparato, e Alberto Cano, direttore del Lake Como Film Festival, aprirà le porte dell’Università Insubria, e in particolare quelle della sede di Sant’Abbondio, alla cittadinanza e sarà anche l’occasione per conoscere i docenti che insegnano nell’ateneo comasco.
Ingresso libero e gratuito.
Di seguito il calendario completo degli appuntamenti:
28 ottobre 2015
GALILEO di Liliana Cavani
Italia 1968
Presentano il film Michela Prest ed Ezio Vaccari
La vita e il dramma di Galileo Galilei. Il fisico italiano studia le stelle con un telescopio da lui perfezionato e dichiara che il Sole è posto al centro dell’universo. Processato per eresia dopo la pubblicazione delle sue teorie, Galileo preferisce ritrattare piuttosto che subire la tortura.
Uno dei più famosi processi della storia, caratterizzato dalla rivendicazione dell’autonomia della ricerca scientifica da ogni tipo di condizionamento. Al centro del dibattito “Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, in cui l’intenzione dell’autore era quella di far percepire attraverso il dialogo, la forza delle argomentazioni copernicane e la debolezza e la fragilità delle obiezioni dei seguaci di Tolomeo e di Aristotele.
Michela Prest
Professore associato di Fisica presso il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia. Si è laureata all’Università di Trieste nel 1993 nell’ambito di DELPHI, uno dei quattro esperimenti di LEP (CERN, Ginevra); ha conseguito il dottorato in fisica presso la stessa università sviluppando un rivelatore innovativo per mammografia digitale con luce di sincrotrone. È stata responsabile dello strumento principale del satellite AGILE, il cui team scientifico è stato insignito nel 2012 del Bruno Rossi Prize da parte dell’American Astronomical Society per la scoperta della variabilità della Crab Nebula. Si occupa di sviluppo di rivelatori per la fisica delle particelle, la fisica medica e quella dello spazio. È membro del Senato Accademico dell’Università dell’Insubria, delegato del Rettore per le attività di orientamento, consigliere di amministrazione della Fondazione Provinciale della Comunità Comasca.
Ezio Vaccari
È professore ordinario di Storia della Scienza e delle Tecniche e direttore del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate, dove dirige anche il “Centro di ricerca sulla storia della montagna, della cultura materiale e delle scienze della Terra”. Si occupa di storia di scienze della Terra e, in particolare, delle relazioni tra geologia e tecniche minerarie in età moderna e contemporanea, dello sviluppo storico delle forme di comunicazione scientifico-tecnica e di storia della cultura materiale in territorio montano. Ha svolto attività di ricerca in Germania (Universität Rostock e Bergakademie Freiberg), Irlanda (Trinity College Dublin), Austria (Geologische Bundesanstalt, Wien), Francia (Cité des Sciences et de l’Industrie, Paris). È stato resident fellow al Dibner Institute for the History of Science and Technology del Massachusetts, Institute of Technology e visiting professor all’Université Michel de Montaigne di Bordeaux. Fa parte dell’International Commission on the History of Geological Sciences (INHIGEO).
18 novembre 2015
A CIVIL ACTION di Steven Zaillian
Stati Uniti 1998
Presentano il film Domenico Cavallo e Barbara Pozzo
L’avvocato rampante Jan Schlichtmann intenta una causa a due grandi industrie del Massachusetts, la Beatrice Foods e la WR. Grace & Co, per aver inquinato le acque di un fiume provocando la leucemia in 8 ragazzi. La causa è di quelle già perse in partenza ma il regista lavora sugli attori e, in particolare, sulla prestazione di un Duvall cinico quanto basta nel ruolo dell’avvocato degli inquinatori.
Come provare il nesso causale tra un fenomeno di inquinamento diffuso e il danno alla salute di alcuni abitanti di una zona geografica delimitata? L’aumento in percentuale dell’incidenza di una certa patologia in una data comunità in cui in passato sono state svolte delle attività inquinanti può costituire una prova nel processo? Organizzare le prove in un processo per danno ambientale implica una lunga istruttoria e il ricorso a periti ed esperti molto costosi, che possono minare il diritto di difesa delle vittime.
Domenico Cavallo
Professore Associato di Medicina del Lavoro presso il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia. Dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca in Medicina del Lavoro e Igiene Industriale ha svolto attività di ricerca nel campo della Medicina del Lavoro e Ambientale, in particolare nei settori dell’Igiene e Tossicologia Ambientali e Occupazionali. È membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università dell’Insubria. È stato nominato dalla Direzione Generale Salute della Regione Lombardia, referente per il Laboratorio di approfondimento “Rischio Chimico”.
Barbara Pozzo
Professore ordinario di Diritto Privato Comparato presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, di cui è anche Direttore. Si è laureata presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca in diritto comparato all’Università di Firenze. Si è specializzata presso il Max-Planck Institut di Amburgo (Germania) e presso la Faculté Internationale de Droit Comparé di Strasburgo (Francia). È stata più volte visiting professor negli Stati Uniti (Fordham University di New York; University of California at Davis; Louisiana State University). È Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Diritto Comparato, fondato assieme alle Università degli Studi di Milano e Bologna, ed è coordinatore del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale. Dirige le Collane “Le lingue del diritto” e “Diritto ed Economia dell’Ambiente”, entrambe edite da Giuffrè – Milano.
16 dicembre 2015
CHASING ICE di Jeff Orlowski
Stati Uniti 2013
Presentano il film Carlo Dossi e Barbara Pozzo
Per conto della National Geographic, il fotografo James Balog si reca in Antartide per un servizio che possa aiutare a comprendere la situazione critica dei ghiacciai. In seguito all’esperienza, insieme a un gruppo di giovani studiosi, mette a punto la EIS (Extreme Ice Survey), spedizione che ha come scopo la documentazione dell’inarrestabile cambiamento climatico in corso: mediante l’installazione di decine di macchine digitali in Montana, Alaska, Islanda e Groenlandia, Balog ottiene migliaia di fotografie che, montate in sequenza, testimoniano le conseguenze del riscaldamento globale.
I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti, ma esiste la prova scientifica delle cause che li hanno creati? Esiste la possibilità di stabilire – sotto il profilo giuridico – un responsabile, senza limitarsi a indicare che sono le attività antropogeniche a essere all’origine di questi fenomeni? Il film ci mette sotto gli occhi come il cambiamento sia evidente, mentre scoprirne le cause e combatterle è molto più difficile.
Carlo Dossi
È professore ordinario di Chimica Analitica presso il Dipartimento di scienze teoriche e applicate. Dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche all’Università degli studi di Milano, è stato visiting scholar presso il Center for Catalysis and Surface Science della Northwestern University a Evanston, Illinois (Stati Uniti). È coordinatore dei corsi di Laurea triennale in Scienze dell’Ambiente e della natura e magistrale in Scienze Ambientali. È Direttore della Scuola di Specializzazione sul rischio chimico.
Barbara Pozzo
Professore ordinario di Diritto Privato Comparato presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, di cui è anche Direttore. Si è laureata presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca in diritto comparato all’Università di Firenze. Si è specializzata presso il Max-Planck Institut di Amburgo (Germania) e presso la Faculté Internationale de Droit Comparé di Strasburgo (Francia). È stata più volte visiting professor negli Stati Uniti (Fordham University di New York; University of California at Davis; Louisiana State University). È Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Diritto Comparato, fondato assieme alle Università degli Studi di Milano e Bologna, ed è coordinatore del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale. Dirige le Collane “Le lingue del diritto” e “Diritto ed Economia dell’Ambiente”, entrambe edite da Giuffrè – Milano.
27 gennaio 2016
THE AGE OF STUPID di Franny Armstrong
Gran Bretagna 2009 (Inglese/sott. Ita.)
Presentano il film Prof. Carlo Dossi e Prof. Maurizio Cafagno
Il film è un ibrido che comprende parti recitate, documentario e animazione. Il principale interprete è Pete Postlethwaite che ricopre il ruolo di un uomo che vive solo in una terra devastata nel 2055 guardando fotografie dal 2008 e chiedendosi “Perché non abbiamo fermato il riscaldamento globale quando ne avevamo l’opportunità?”
Il cambiamento climatico è un problema globale e necessita una risposta globale. La risposta va trovata a livello sovrannazionale e presuppone una comunità internazionale conscia dei rischi impliciti nella mancata azione, oppure può nascere da un’evoluzione virtuosa delle iniziative locali? Il diritto può dialogare con la scienza e trovare delle risposte che delineino delle soluzioni in tempi rapidi, prima che sia troppo tardi?
Carlo Dossi
È professore ordinario di Chimica Analitica presso il Dipartimento di scienze teoriche e applicate. Dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca in Scienze Chimiche all’Università degli studi di Milano, è stato visiting scholar presso il Center for Catalysis and Surface Science della Northwestern University a Evanston, Illinois (Stati Uniti). È coordinatore dei corsi di Laurea triennale in Scienze dell’Ambiente e della natura e magistrale in Scienze Ambientali. È Direttore della Scuola di Specializzazione sul rischio chimico.
Maurizio Cafagno
Professore ordinario di diritto amministrativo. Dopo aver conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano diventa ricercatore di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi dell’Insubria. Avvocato, Membro del Comitato scientifico del Centro Volta di Como, è attualmente Coordinatore del dottorato di ricerca interdisciplinare in “Diritto e scienze umane”. Presidente di AEQUA, l’associazione per l’efficienza e la qualità nella amministrazione pubblica. È membro del Senato Accademico dell’Università degli Studi dell’Insubria.
24 febbraio 2016
L’INCUBO DI DARWIN di Hubert Sauper
Francia/Austria 2004
Presentano il film Roberta Bettinetti e Silvia Marino
Negli anni ’60 è stato perpetrato un disastro ecologico in Tanzania. Il pesce Persico del Nilo è stato immesso (volontariamente?) nel lago Victoria, il secondo lago più grande del mondo, distruggendo irrimediabilmente la fauna ittica.
Quale può essere il ruolo del diritto nel preservare i global commons, ossia quelle risorse naturali liberamente disponibili che non sono oggetto di appropriazione individuale. Il film ripropone il quesito fondamentale su come tutelare le risorse naturali, su come definire responsabilità e doveri in questo contesto si a livello nazionale che a livello internazionale.
Roberta Bettinetti
Professore associato di Ecologia Applicata presso il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. Collabora a lungo con il CNR ISE dove si forma come limnologa e consegue il Dottorato di Ricerca in Biologia degli Invertebrati presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente svolge attività di ricerca in ambito dell’Ecotossicologia acquatica.
Silvia Marino
Ricercatore in Diritto dell’Unione europea presso il Dipartimento di diritto economia e culture. Ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Diritto dell’Unione europea presso l’Università di Trieste ed è autrice di numerosi saggi in materia di diritto internazionale privato e diritto dell’Unione Europea.
16 marzo 2016
THANK YOU FOR SMOKING di Jason Reitman
Stati Uniti 2005
Presentano il film Domenico Cavallo e Barbara Pozzo
Nel film di Jason Reitman non si accende una sigaretta, ma se ne parla a ogni secondo con caustica ironia. La sceneggiatura e l’interpretazione di Aaron Eckhart sono infatti il fiore all’occhiello di questo lungometraggio, che ha numerosi momenti convincenti. Tutte le sequenze con gli amici “mercanti di morte”, le infinite diatribe con il senatore detrattore dell’industria del tabacco e sostenitore del colesterolico Cheddar Cheese, il cinismo del “Capitano” Robert Duvall sono da ricordare per gli intelligenti dialoghi. “Thank you for smoking” è la conferma di come l’America, quando mette in ridicolo le proprie convinzioni e i propri stereotipi, riesca a dare vita a commedie che fanno ridere e riflettere.
La tobacco litigation negli Stati Uniti indica quella serie nutrita di casi in cui i ricorrenti lamentavano di essere vittime del fumo agendo contro i grandi produttori di tabacco. Nelle aule si è spesso discusso della possibilità di provare un nesso causale tra fumo e insorgere di certe patologie, ma senza risultati importanti. Quali possono essere allora gli altri strumenti giuridici per indirizzare i comportamenti umani?
Domenico Cavallo
Professore Associato di Medicina del Lavoro presso il Dipartimento di Scienza e Alta Tecnologia. Dopo aver conseguito il Dottorato di Ricerca in Medicina del Lavoro e Igiene Industriale ha svolto attività di ricerca nel campo della Medicina del Lavoro e Ambientale, in particolare nei settori dell’Igiene e Tossicologia Ambientali e Occupazionali. È membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università dell’Insubria. È stato nominato dalla Direzione Generale Salute della Regione Lombardia, referente per il Laboratorio di approfondimento “Rischio Chimico”.
Barbara Pozzo
Professore ordinario di Diritto Privato Comparato presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, di cui è anche Direttore. Si è laureata presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca in diritto comparato all’Università di Firenze. Si è specializzata presso il Max-Planck Institut di Amburgo (Germania) e presso la Faculté Internationale de Droit Comparé di Strasburgo (Francia). È stata più volte visiting professor negli Stati Uniti (Fordham University di New York; University of California at Davis; Louisiana State University). È Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Diritto Comparato, fondato assieme alle Università degli Studi di Milano e Bologna, ed è coordinatore del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale. Dirige le Collane “Le lingue del diritto” e “Diritto ed Economia dell’Ambiente”, entrambe edite da Giuffrè – Milano.
13 aprile 2016
THE GERMAN DOCTOR di Lucia Puenzo
Argentina 2013
Presentano il film Giorgio La Rosa e Giovanni Porta
Il film ripercorre una delle tappe della fuga di Mengele una ragazzina bionda troppo minuta per la sua età e desiderosa di crescere più in fretta. Il dottore avvicina la sua famiglia che ha legami con la scuola tedesca locale: la madre è vistosamente incinta; il padre, di origini italiane, costruisce bambole che sono pezzi unici. L’opera di seduzione di Mengele riguarderà tutti i componenti del nucleo famigliare facendo leva sul desiderio di “migliorare” la specie attraverso la ricerca genetica.
Una delle pagine più grigie della storia medica è stata scritta sotto il Nazismo, con l’implicazione dei medici tedeschi nei maltrattamenti e nelle torture che vennero compiuti nei Lager. La partecipazione dei medici agli esperimenti sulle popolazioni inermi e la follia eugenetica ci portano a riflettere su quelli che possono essere i limiti imposti dal diritto alla ricerca.
Giorgio La Rosa
È ricercatore confermato di Storia contemporanea, è docente di Storia delle Dottrine Politiche e Storia locale presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture. Attento studioso della storia della dinastia asburgica, ha sviluppato un’intensa attività convegnistica sulla Prima Guerra Mondiale.
Giovanni Porta
È professore associato di genetica medica presso il Dipartimento di medicina clinica e sperimentale. Si è laureato in Medicina e Chirurgia all’Università di Pavia nel 1987 e ha lavorato come Researcher alla Washington University School of Medicine dal 1988 al 1995 nel primo Centro per il mappaggio e sequenziamento del Genoma Umano. Dal 1995 a oggi ha lavorato all’università dell’Insubria prima come ricercatore poi come professore di Genetica Medica. È impegnato nello studio dei meccanismi molecolari alla base del differenziamento cellulare e nella ricerca di bio-marcatori molecolari di neoplasia.
11 maggio 2016
DOVE SOGNANO LE FORMICHE VERDI di Werner Herzog
Australia 1984
Presentano il film Roberta Bettinetti e Barbara Pozzo
In Australia una compagnia petrolifera britannica cerca di convincere un gruppo di aborigeni a lasciare libera la loro terra natia per lasciargli cercare l’oro nero. Gli aborigeni, forti delle proprie credenze e convinzioni, si oppongono ai progetti della compagnia come possono.
Il film ci porta a riflettere sulla titolarità delle terre in quei contesti in cui le popolazioni autoctone sono state spossessate a favore di più moderni bisogni della società attuale. Nel 1982 Eddie Mabo, rappresentante della popolazione aborigena Meriam, iniziò un procedimento di fronte alla High Court nel 1982, per vedere riconosciuto il loro diritto ancestrale di proprietà sulle terre che appartenevano ai loro avi. Nel 1993 entrava in vigore il Native Title Act, che riconosceva in modo definitivo la proprietà collettiva delle terre in capo alle tribù locali.
Roberta Bettinetti
Professore associato di Ecologia Applicata presso il Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. Collabora a lungo con il CNR ISE dove si forma come limnologa e consegue il Dottorato di Ricerca in Biologia degli Invertebrati presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente svolge attività di ricerca in ambito dell’Ecotossicologia acquatica.
Barbara Pozzo
Professore ordinario di Diritto Privato Comparato presso il Dipartimento di Diritto, Economia e Culture, di cui è anche Direttore. Si è laureata presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito il dottorato di ricerca in diritto comparato all’Università di Firenze. Si è specializzata presso il Max-Planck Institut di Amburgo (Germania) e presso la Faculté Internationale de Droit Comparé di Strasburgo (Francia). È stata più volte visiting professor negli Stati Uniti (Fordham University di New York; University of California at Davis; Louisiana State University). È Direttore del Centro Interdipartimentale di Ricerca in Diritto Comparato, fondato assieme alle Università degli Studi di Milano e Bologna, ed è coordinatore del Corso di Laurea in Mediazione Linguistica e Culturale. Dirige le Collane “Le lingue del diritto” e “Diritto ed Economia dell’Ambiente”, entrambe edite da Giuffrè – Milano.
Per informazioni
Barbara Pozzo – barbara.pozzo@uninsubria.it