La MAG, che da tempo osserva il dinamico mondo del Design, ha organizzato, in stretta collaborazione con BASE srl ed in concomitanza con il Salone del Mobile di Milano, una mostra di due artisti che rappresentano il presente ed il futuro del Design mondiale.
Karim Rashid e Philip Michael Wolfson
La sottile linea che separa il Design dall’Arte, con loro è stata eliminata, assorbita, superata.
La quotidianità ci mette in contatto con oggetti che hanno una funzione imposta dall’uso che ne facciamo; il Design vuole arricchire di un gusto estetico questi oggetti che quindi diventano belli e funzionali: gli artisti ne aggiungono il concetto e li elevano.
La poetica di Karim Rashid sostiene che il design non deve risolvere i problemi, ma creare un abbellimento rigoroso dei nostri ambienti costruiti. Artista presente sulla scena internazionale sin dal 1985, nasce a Il Cairo nel 1960 da padre egiziano e madre inglese. Cresciuto in Canada, ora gestisce il proprio studio sulla 54th St. di Manhattan, ma anche l’Italia gli è nel cuore, in quanto ha terminato gli studi e iniziato la professione proprio nel nostro paese, nel 1982/84.
Da ragazzo prodigio della metà degli anni ’80, la sua escalation si è sviluppata nel 1993 dopo aver aperto il suo studio a New York, lavorando con i più prestigiosi marchi del panorama mondiale. Da allora, più di 70 pezzi sono entrati a far parte delle collezioni permanenti dei maggiori musei mondiali e gli oltre 2000 pezzi realizzati annoverano Karim Rashid tra i protagonisti della storia del design contemporaneo.
Premi, onorificenze e opere pubbliche sono un susseguirsi di eventi per tutta la sua carriera, ma la voglia di trasmettere agli altri il suo pensiero lo ha sempre contraddistinto. E’ stato infatti a lungo professore di importanti atenei negli Usa e in Canada e tutt’ora partecipa a conferenze, seminari e premi internazionali.
La contemporaneità per Philip Michael Wolfson, si esprime riesaminando le forme e le idee dei primi movimenti del ‘900, il Futurismo e il Costruttivismo. Nasce a Philadelphia nel 1958, consegue gli studi tra la Cornell University di New York e la Architectural Association di Londra dove viene scoperto da Zaha Hadid, con la quale collaborerà per dieci anni, ricoprendo il ruolo di “head of design” fino al 2001.
Dopo aver aperto il proprio studio, Philip Michael Wolfson incomincia la propria produzione sperimentale, le cui forme sono definite dalla dinamica delle fratture e delle frammentazioni; egli manipola i materiali, stratificandoli o contorcendoli, creando pezzi in cui la luce, le ombre e riflessi sono parte integrante della loro seduzione.
L’uso dei materiali lo ha sempre stimolato, fino a spingerlo ad utilizzare la fibra di carbonio e altri materiali innovativi e proiettandolo nel futuro dell’ArtDesign, di cui lui è uno degli attori principali.
Nella sua lunga carriera riceve innumerevoli premi e le sue opere sono esposte nei musei e nelle collezioni più importanti del mondo, dal Victoria and Albert Museum di Londra alla Fondazione Cartier di Parigi o il Price Tower Arts Center di Bartlesville in Usa.
La mostra è pressoché divisa in due spazi, per garantire la propria privacy ad ogni opera. Nella prima sala le opere di Philip Michael Wolfson dialogano tra loro con le forme dinamiche e spigolose delle serie D-Line e French Curve con la loro scrivania, le consolle e la specchiera, prodotte in materiali tradizionali, quali il metallo ed il legno. In netto contrasto, verso il futuribile, con il D-Line Centerpiece ed il D-Line Tray, centrotavola-portafrutta e vassoio, entrambi realizzati in fibra di carbonio.
Nella seconda private zone, le curve sensuali delle sedute di Karim Rashid, tra cui ritroviamo la LoveSeat prodotta in limited edition per Veuve Clicquot Ponsardin, rimbalzano tra una e l’altra, passando per il meraviglioso Opposite coffee table e la libreria Italia, prodotta in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il contrasto delle linee dei due designer principali viene accompagnato da singole opere di artisti e designer quali Marco Ambrosini e DoroLifeStyle.