TITOLO EVENTO: YŪREI Mostra personale di Fabio Usvardi
LOCALITA’: MAG Marsiglione Arts GAllery
DAL 02/05/2013 AL 08/06/2013
DESCRIZIONE:
Marsiglione Arts Gallery presenta
YŪREI
Mostra personale di Fabio Usvardi
A cura di Igor Zanti
Dal 3 maggio al 8 giugno 2013
Opening: Giovedì 2 maggio 2013 dalle 18.30
Orari : martedì – sabato 10:00 – 13:00 | 15:00 – 19:30
Marsiglione Arts Gallery
Via Vitani, 31
22100 Como
Tel:+39 328 7521463
info@marsiglioneartsgallery.com
www.marsiglioneartsgallery.com
Nel quarto anniversario della nascita della galleria, la Marsiglione Arts Gallery presenta yūrei, la prima personale comasca del giovane artista milanese Fabio Usvardi, a cura di Igor Zanti. In esposizione saranno presenti una ventina di opere, tutti ritratti, dai bianchi su fondo nero di piccole e grandi dimensioni, dipinti con le mani dove l’influenza dell’action painting e del dripping é evidente, fino all’ultima serie, gli yūrei – che danno il nome alla mostra – dipinti con mani e piedi, dove l’equilibrio tra il supporto di Jacquard damascato e la pittura è sostenuto dal gesto performativo e dove il colore è forma!
Sul margine della tela, appare l’ideogramma giapponese degli yūrei, i fantasmi; nella cultura tradizionale nipponica questi sono le anime dei defunti che sono incapaci di lasciare il mondo dei vivi e raggiungere in pace l’aldilà.
Lo yūrei può infestare un oggetto, un posto o una persona e può essere scacciato solo dopo aver celebrato i riti funebri o risolto il conflitto emotivo che lo tiene legato al mondo dei vivi.
Nelle opere di Usvardi non ci sono “fantasmi”, bensì “evanescenze”: tecnicamente egli opera sulle trasparenze, dove crea la luce usando il fondo scuro per le ombre, dove dipinge le ombre facendo trasparire il tessuto Jacquard con le sue caratteristiche vellutate.
Come scrive Igor Zanti nel testo introduttivo della mostra:
“Ma non è la loro accezione tradizionale ad interessare Fabio, quanto, piuttosto, l’essenza della loro sostanza transitoria, il senso ossimorico di contemporanea affermazione e negazione dell’essere che è insito nella loro immaginaria esistenza.
Usvardi cerca di condensare mille spunti e mille aspirazioni in questa galleria di impalpabili ritratti, mettendo in evidenza la sua inquietudine nel ragionare sulla pittura, cercando di coglierne la sostanza. E spostando il discorso da un’apparenza formale, si addentra in una dimensione più nascostamente teoretica.”